Incontro con un “vecchio” amico: Célestin Freinet

di Gianni Balduzzi

Nell’itinerario disegnato da Benedetta Tobagi in La scuola salvata dai bambini (Rizzoli, 2016) ho incontrato un “vecchio amico”, Célestin Freinet. L’incontro è stato emozionante, ma l’affermazione della Tobagi, che non l’aveva mai sentito nominare, mi è sembrata il sintomo significativo di un oblio che ha avvolto un personaggio molto interessante, da porre sullo stesso piano di Don Milani, Paulo Freire, Janusz Korczàck, che si proponevano di dare educazione e libertà ai poveri, pagando spesso di persona per le idee espresse e gli interventi effettuati.

La mia emozione ha radici molto lontane: Freinet è stato uno degli autori presentati nel mio primo concorso magistrale (1958), il soggetto della mia tesi di laureae dei miei primi saggi universitari. Non solo: nei primi anni del tempo pieno bolognese, nella mia classe, le tecniche Freinet furono il motivo portante dell’intervento educativo.

 

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